Premier, habemus Top 4: inarrestabile Leicester, sicurezza Chelsea, Tottenham a picco

Una serie inarrestabile. Una favole, straordinaria, indelebile. Il Leicester è tornato, tutti avvisati. Foxes seconde, scavalcato momentaneamente anche il Manchester City di Guardiola, atteso domani dall'evento dell'anno, lo scontro diretto col Liverpool. Una Premier straordinaria che ha ritrovato una sua storica protagonista, la squadra diventata famosa per le gesta di Claudio Ranieri. E con la fantasia di Maddison e Tielemans, con l'eterno Jamie Vardy, con la maestria, la voglia di rivalsa e la straordinaria capacità di lavorare coi giovani di Brendan Rodgers, questa squadra ha vinto probabilmente la partita più importante del suo campionato, lo scontro diretto con l'Arsenal. Champions League, aleggia questo sapore dalle parti del King Power. +9 dalla quinta forza del campionato, risultato straordinario e assolutamente sorprendente. Gunners battuti 2-0, decidono nella ripresa le reti di Maddison e Vardy. Sosta rischiosissima per Emery, il suo somiglia sempre più a un fallimento. Aleggia e serpeggia sempre più il nome di Jose Mourinho, pronto a tornare in Premier, presumibilmente a Nord di Londra. 

SICUREZZA CHELSEA Bene, anzi benissimo, anche il Chelsea. Ormai una sicurezza. Ed è notizia, per una squadra così giovane. Quando una squadra ricostruisce un ciclo ci si aspettano tanti gol subiti, risultati altalenanti e gran difficoltà, specialmente all'inizio. Invece, un mini ciclo di partite da paura e risultati straordinari. Una sicurezza in Premier, pochissimi gol subiti e tante, tante vittorie. Appiata al Leicester, scavalcato momentaneamente Guardiola, il Chelsea ha praticamente già conquistato la prossima Champions, risultato non indifferente. Battuto 2-0 anche il temibile Crystal Palace che chi mastica Premier sa bene quanto alcune prestazioni delle Eagles possano mettere in difficoltà chiunque: ci si può aspettare qualsiasi cosa da loro, come andare a vincere all'Etihad e incrinare la corsa al titolo del Manchester City, come successo l'anno scorso. Invece niente da fare: sblocca ancora Tammy Abraham, ormai definitivamente esploso; nel finale chiude Cristian Pulisic che adesso sì, sta facendo vedere tutta la sua pasta e ogni partita riesce a timbrare il cartellino. 

HABEMUS TOP 4 E attenzione, perchè come detto i risultati di oggi sottolineano un divario netto tra le prime 4 della classe, quelle che a questo punto sì, presumibilmente il prossimo anno giocheranno la Champions League, e tutte le altre. Liverpool, City, Chelsea e Leicester.. e poi il vuoto! In questo momento quarto Guardiola a 25, la quinta dista 8 lunghezze e pensate.. è lo Sheffield United!

INCUBO TOTTENHAM C'era una volta il Tottenham Hotspur. Disastro tecnico degli Spurs che proprio no, non sanno più come significhi vincere una partita, quantomeno in Premier. Ennesimo pari interno, ennesimi punti persi con una piccola. Giovani allo sbaraglio, mal gestiti, mal allenati, mal messi in campo. Questo era quello che volevano Levy e Pochettino: fuori i vecchi che soltanto qualche mese fa coronavano un percorso di 5 anni portando il Tottenham in finale di Champions, dentro i vari Foyth, Sanchez, Dier, Winks. E questi sono i risultati: 1-1 al Tottenham Hotspur Stadium, ennesimo punto prestigioso delle Blades, il grandissimo Sheffield United di Chris Wilder, che definirla piccola è un paradosso, improprio, può far impallidire. Una squadra compatta, aggressiva, dinamica, determinata, grintosa da una parte. Una squadra di ragazzini allo stato brado dall'altra parte. Lame brave a resistere senza demeritare nel primo tempo: il Tottenham si specchia ma non graffia. Nella ripresa Mousset sfiora addirittura il sorpasso, poi rocambolescamente segna Son. La grandezza delle Blades è quella di non demordere, di non disunirsi, ma di insistere, di spingere, a testa bassa, a spron battuto. Con fisicità, determinazione e ambizione. Un 352 dinamico, il loro sì. Troverebbero il pareggio con McGoldrick, brillantemente servito da Stevens e colpevolmente dimenticato da Dier, rete del pari sorprendentemente annullata per cervellotica decisione Var. Ma non mollano, non mollano, non mollano. E aiutati da Pochettino, che sotto la pioggia del Lane tira i remi in barca e toglie Alli per un difensore, trovano il gol del meritato pareggio: segna Baldock, cross dalla destra deviato quel tanto che basta da Eric Dier, follemente preferito ad Alderweireld. Ultimi sprazzi per un Tottenham che si sveglia troppo tardi: trascina Lucas Moura, entrato colpevolmente solo al minuto 85, ma non c'è niente da fare, troppo forte il muro eretto da Henderson e compagni. Finisce così, coi fischi meritati di un pubblico straordinario che per larghi tratti ha comunque incitato gli Spurs. Standing Ovation d'applausi per lo Sheffield: altro punto salvezza, altro mattoncini, squadra strameritatamente da metà classifica. E chi ama questo sport e questo campionato, non può che sorridere ad una Premier che ha ritrovato un club storico come questo.

CROLLO WEST HAM, RESURREZIONE EVERTON Prosegue inesorabilmente anche il tracollo del West Ham. Ha fallito Manuel Pellegrini, eccome. Sosta pericolosissima anche per lui, distrutto a Burnley da Sean Dyche costruisce un altro mattoncino per la sua salvezza. 3-0 netto, segnano Barnes, Wood e autogol di Roberto, è notte fonda in casa Hammers. Colpaccio Newcastle che batte 2-1 il Bournemouth trovando continuità dopo la vittoria di sabato scorso, risorge pure l'Everton che vince a Southampton 2-1 grazie al decisivo, stavolta sì, sigillo di Richarlison. Saints sempre più a picco.