Il Manchester City trionfa a Wembley e vince la sua terza Carabao consecutiva, la classica Coppa di Lega britannica. Lo fa battendo 2-1 un orgoglioso Villa, col cuore sempre sul pezzo fino alla fine, sospinto dal suo straordinario pubblico: apre Aguero, raddoppia Rodri, poi accorcia Samatta, nel finale clamoroso palo di Engels e miracoloso salvataggio di Bravo ad eludere un pari che per cuore e spirito l'Aston Villa avrebbe meritato.
Non sarà la FA Cup, ma resta sempre un trofeo, il primo da mettere da parte per salvare la stagione e gridare al mondo quanto e come, indipendentemente dalla sublime estetica del calcio espresso, la squadra di Guardiola sia tremendamente vincente. Nonostante l'addio alle prossime Coppe Europee, nonostante una Premier da mesi e mesi ormai chiaramente direzione Anfield. Una gioia, dunque, fondamentale, per ricaricare energie e morale in vista dell'assalto all'Europa, alla Champions, il vero e proprio obiettivo stagionale.
PREMIER In Premier giornata di emozioni e gol: più Everton che United a Goodison Park, finisce 1-1 tra mille polemiche per un gol annullato ad Calvert-Lewin che avrebbe consegnato 3 punti ad Ancelotti. United che porta a casa un buon punto in una lotta a chi ne perde di più: Chelsea ancora quarto a quota 45, quota mai così bassa, ad inizio marzo. E nella lotta s'inserisce pesantemente il Wolverhampton di Nuno Espirito Santo, che spedisce un messaggio planetario, una vera e propria dichiarazione d'intenti e d'ambizioni, battendo 3-2 in rimonta un raccapricciante Tottenham di Mourinho, ormai stroncato da defezioni, gioventù, elementi scarsi e il ricordo di una finale di Champions che oggi sembra veramente lontanissima.
